Mc 11,11-25
La mia casa sarà chiamata casa di preghiera per tutte le nazioni. Abbiate fede in Dio! | |||
Commento su Mc 11,11-25 La mattina seguente, mentre uscivano da Betània, ebbe fame. E avendo visto di lontano un fico che aveva delle foglie, si avvicinò per vedere se mai vi trovasse qualche cosa; ma giuntovi sotto, non trovò altro che foglie. Non era infatti quella la stagione dei fichi. E gli disse: «Nessuno possa mai più mangiare i tuoi frutti». E i discepoli l'udirono. La mattina seguente, passando, videro il fico seccato fin dalle radici. Allora Pietro, ricordatosi, gli disse: «Maestro, guarda: il fico che hai maledetto si è seccato»." Mc 11,11-25 Come vivere questa Parola? Betania, che significa "casa del povero", è la località che vede Gesù uscire per andare a Gerusalemme, al Tempio. Ad un fico rigoglioso e verdeggiante, ma solo in apparenza, Gesù chiede frutti. Solo in apparenza perché non porta frutti! E non è casuale che sia proprio un fico: l'albero sotto cui, secondo la tradizione rabbinica, il devoto si ferma a meditare la Torah. Senza frutti è il fico, come lo è il Tempio. Gesù rende il fico secco, sterile: questa è la maledizione che incombe su chi non ha aperto il cuore alla benedizione del Messia. Chi non vede e non accoglie la liberazione di Gesù è destinato a mettere a nudo e a lasciar vedere la propria sterilità. Gesù quando passa produce sempre vita: ecco perché giochiamo nel rapporto con Lui la fecondità o la sterilità della vita! Se rimaniamo uniti a Lui produrremo sempre frutto; il rimanere in Lui è il gesto del povero che accoglie, conserva, crede e diventa suo discepolo. Aiutaci a rimanere uniti a te Signore, per poter portare i frutti che Tu da noi desideri! |
giovedì 28 maggio 2015
Vangelo del giorno 29/05/2015
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