Lc 6,20-26
Beati i poveri. Guai a voi, ricchi. | |||
Commento su Luca 6, 20-26 Beati voi, in situazione di povertà, di fame, di pianto e di persecuzione...; ma guai a voi, ricchi, sazi, buontemponi e portati in palma di mano... Lc 6, 20-26 Come vivere questa Parola? La notte passata in preghiera ha illuminato Gesù nella scelta degli Apostoli e gli ha dettato le linee programmatiche dell'Annuncio. Il " discorso della pianura "in Luca è molto simile a quello " della montagna " in Matteo, anche se è più breve e strutturato in maniera differente ( in Mt. i guai non compaiono ). In entrambi la prima beatitudine è quella dellapovertà, che, per Lc, è vera e constatabile. Beati sono i poveri effettivi, i diseredati, gli emarginati, gli oppressi, i disprezzati, i privati dei diritti civili, ritenuti dai benpensanti "dis-graziati ".Fa eco san Paolo: Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti e ciò che nel mondo è debole per confondere i forti. (1 Cor 1,27) Gli uomini delle beatitudini sono coloro che non aspettano nulla dal mondo, ma tutto da Dio; quegli uomini che il mondo guarda dall'alto in basso. .Le beatitudini ( quattro in Lc e sette/otto in Mt ) sono aspetti diversi di una sola beatitudine el'icona di ognuna di esse è il Signore Gesù: povero, servo sofferente, mite, giusto, misericordioso, innocente, puro, costruttore di pace eppure perseguitato e sottoposto ingiustamente alla violenza del male < sino alla morte ed alla morte di croce > ( Fil 2,8 ) Il discorso delle beatitudini è stoltezza per coloro che vivono nella logica del mondo. Solo la luce della fede permette di vedere con gli occhi di Dio. Il Vangelo, del resto, è un grande inclusione tra due beatitudini: " Beata colei che ha creduto all'adempimento delle parole del Signore " ( Lc 1,45 ), e "Beati quelli che pur non avendo visto crederanno" ( Gv 20,29) Gesù, mite e umile di cuore, rendi il nostro cuore simile al Tuo |
martedì 8 settembre 2015
Vangelo del giorno 09/09/2015
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