lunedì 4 maggio 2015

Vangelo del giorno 05/05/2015

Gv 14,27-31
Vi do la mia pace.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi.
Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate.
Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

Parola del Signore


Commento su Gv 14,27-31

«Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi»

Gv 14,27-31

Come vivere questa Parola?

Gesù ci ha dato come dono la sua pace, che nasce dall'unione con Dio, dalla riconciliazione con la Santa Trinità: in una parola dal sentirsi amati e perdonati da Dio. Solo con un cuore pacificato potremo accogliere l'altro, chiedere scusa, sorridere anche a chi ci ha fatto del male.

La pace veniva definita dai filosofi antichi come armonia dell'ordine, come assenza di conflitti, eppure guerre nel corso della storia. Spesso la pace "del mondo" consiste nel cercare un benessere materiale, nello stare bene per proprio conto, in un pacifismo a tutti i costi, nel volere un quieto vivere. Le grandi guerre sono poi la somma di tanti piccoli conflitti (in famiglia, nell'ambiente di lavoro, nel traffico...) che noi sperimentiamo ogni giorno e poi amplifichiamo sempre più.

La prima volontà di pace deve sgorgare dal nostro cuore, mettendo a tacere il nostro egoismo e la parte oscura e violenta che esiste in noi, non imponendo sempre il nostro punto di vista, senza accettare il dialogo.

O Signore, donami la tua pace, frutto del tuo amore, che ha eliminato il peccato, origine di violenze e discordie. Dammi il coraggio di diffondere la pace là dove ci sono guerre e conflitti e di essere solidale con coloro che operano per la concordia e l'armonia tra gli uomini.

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