giovedì 14 maggio 2015

Vangelo del giorno 15/05/2015

Gv 16,20-23
Nessuno potrà togliervi la vostra gioia.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia.
La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ricorda più della sofferenza, per la gioia che è venuto al mondo un uomo. Così anche voi, ora, siete nel dolore; ma vi vedrò di nuovo e il vostro cuore si rallegrerà e nessuno potrà togliervi la vostra gioia. Quel giorno non mi domanderete più nulla».

Parola del Signore


Commento su Gv 16,20-23

«Nessuno potrà togliervi la vostra gioia.»

Gv 16,20-23

Come vivere questa Parola?

Gesù, incoraggiando i suoi discepoli alla vigilia della sua passione, continua il discorso sull'afflizione che poi si cambia in gioia. Ricorre ad un paragone molto significativo e concreto: la donna quando partorisce, si trova nella sofferenza e nel travaglio, ma quando ha dato alla luce il bambino non si ricorda dell'afflizione, per la gioia che è venuto al mondo un uomo (cf Gv 16,21). Così anche i discepoli devono attraversare il momento doloroso della passione e morte del loro Maestro, ma poi si rallegreranno per la risurrezione e la loro gioia sarà piena e totale e nessuno la potrà togliere.

Anche per i cristiani il dolore rende possibile la gioia di una vita nuova: quella in Cristo Gesù risorto. Anche oggi il cristiano si rattrista per un mondo lontano da Dio, per le persecuzioni che tormentano i buoni, per le incomprensioni che li offuscano: ma essi sanno che tutto questo è transitorio, avendo la certezza che Dio è sempre presente e li aiuta a raggiungere il fine ultimo. 

La gioia del cristiano si sprigiona dove la vita è piena ed esplosiva, ma non è esente da prove e difficoltà, e sorge dalla consapevolezza che egli si sente amato da Dio e che ogni dolore può generare gioia, quando accettato e superato. Con la Parola di Dio e l'Eucaristia il cristiano attinge energie sempre nuove per alimentare la gioia.

O Spirito di Dio, riversa in me gioia e pace e alimenta sempre in me la speranza che dopo il "venerdì santo" mi attende sempre la "Pasqua di risurrezione"

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