giovedì 7 maggio 2015

Vangelo del giorno 08/05/2015

Gv 15,12-17
Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici.
Voi siete miei amici, se fate ciò che io vi comando. Non vi chiamo più servi, perché il servo non sa quello che fa il suo padrone; ma vi ho chiamato amici, perché tutto ciò che ho udito dal Padre mio l’ho fatto conoscere a voi.
Non voi avete scelto me, ma io ho scelto voi e vi ho costituiti perché andiate e portiate frutto e il vostro frutto rimanga; perché tutto quello che chiederete al Padre nel mio nome, ve lo conceda. Questo vi comando: che vi amiate gli uni gli altri».

Parola del Signore


Commento su Gv 15,12-17

"Gesù disse ai suoi discepoli: Questo è il mio comandamento: che vi amiate gli uni gli altri come io ho amato voi. Nessuno ha un amore più grande di questo: dare la sua vita per i propri amici".

Gv 15,12-17

Come vivere questa Parola?

Qui è il punto solare, il vertice di tutta la rivelazione. Le parole dei Profeti e le intuizioni folgoranti che incontriamo nei libri dell'A.T. trovano qui una pienezza umano-divina oltre la quale non credo si possa andare.

Quello che Gesù dice per noi suoi seguaci è sempre di grande importanza; ma qui, oltre alla forza rivelativa del comandamento che non a caso Egli dichiara suo, importa anche moltissimo la collocazione di quanto Gesù dice.

Infatti un conto è che un padre o una madre consegni parole importati ai figli in un qualsiasi momento della vita, un altro conto è che tale consegna essi la realizzino quando, in piena consapevolezza stanno per morire.

Qui, oltre a questa collocazione importantissima, va notato l'aspetto sublime del dono supremo della vita, fatto non genericamente ma ad "amici". 

Aspetto divino è il donare la vita in supplizio di croce che qui esalta il fatto al di sopra di ogni immaginazione perché Gesù è pienamente uomo ma la sua umanità è unita al suo essere la Persona del Verbo: "Dio da Dio".

E che Lui ci abbia chiamati "Amici" (il nome più libero dell'amore e il più gratuito) proprio nel momento più doloroso della sua esperienza terrena, dovrebbe davvero gettarci in ginocchio con illimitato stupore.
Mio Signore, purtroppo mi abituo a tutto. Anche a questo tuo dono d'amore senza limiti, senza uguale. Rinnovami Tu dentro il cuore, fammi vivo e capace di reazione al tuo dare la vita per me: una reazione che mi abiliti ad atteggiamenti e gesti di vera gratuità verso il prossimo..

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