Lc 21,1-4
Vide una vedova povera, che gettava due monetine. | |||
Commento su Lc 21,1-4 "Vide anche una vedova povera, che vi gettava due monetine." Lc 21,1-4 Come vivere questa Parola? La vedova povera non è il personaggio di una parabola: stavolta Gesù parte dalla realtà, da quello che è sotto gli occhi di tutti. Egli è nel tempio: sta parlando alla gente e il suo discorso già da un po' si va costruendo attorno alle provocazioni lanciategli dai capi dei sacerdoti, dagli scribi, dagli anziani del popolo. Questi avevano scelto e mandato delle persone che si fingessero giuste e che facessero domande a Gesù per arrivare a fargli dire cose reputabili come bestemmie (cfr Lc 20, 20). Gesù ne è consapevole, non si sottrae al gioco perfido, ma non smette di dire parole nuove, sconcertanti, provocatorie. Non riescono a fargli dire parole deboli, manipolabili. Una vedova si intreccia con la fila dei ricchi spacconi che gettano soldi nel tesoro del tempio. Ai suoni roboanti di lanci consistenti, si alterna il tintinnio delle due monete della donna che dà tutto quello che aveva per vivere. Non il suono di parole, ma quello di gesti simili ma radicalmente differenti nella motivazione e nella natura del dono costruiscono il discorso che mette a confronto superfluo e necessario per vivere, dono totale o dono snaturato, trasformato in marketing di se stessi. Il dono è tale perché si stacca dal donatore e diventa bene comune, condivisibile, utile a tutti. Ma se il donare diventa un movimento che torna su se stesso, muore e rende sterile il donatore. Signore, non smettere di farci camminare nella verità, che rende autentico il nostro dono, purifica le intenzioni con cui dialoghiamo, scambiamo e costruiamo con le persone. |
domenica 22 novembre 2015
Vangelo del giorno 23/11/2015
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