venerdì 22 maggio 2015

Vangelo del giorno 23/05/2015

Gv 21,20-25
Questo è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e la sua testimonianza è vera.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, Pietro si voltò e vide che li seguiva quel discepolo che Gesù amava, colui che nella cena si era chinato sul suo petto e gli aveva domandato: «Signore, chi è che ti tradisce?». Pietro dunque, come lo vide, disse a Gesù: «Signore, che cosa sarà di lui?». Gesù gli rispose: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa? Tu seguimi». Si diffuse perciò tra i fratelli la voce che quel discepolo non sarebbe morto. Gesù però non gli aveva detto che non sarebbe morto, ma: «Se voglio che egli rimanga finché io venga, a te che importa?».
Questi è il discepolo che testimonia queste cose e le ha scritte, e noi sappiamo che la sua testimonianza è vera. Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere.

Parola del Signore


Commento su Gv 21,20-25

«Vi sono ancora molte altre cose compiute da Gesù che, se fossero scritte una per una, penso che il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere».

Gv 21,20-25

Come vivere questa Parola?

Siamo giunti ormai alla vigilia della solennità di Pentecoste! Ho cercato in questa settimana di fare insieme con il lettore un cammino di preparazione per giungere ben disposti ad accogliere l'effusione dello Spirito su ciascuno di noi in questo santo giorno.

Il testo odierno della Parola scelto, è anche la finale del Vangelo di Giovanni. L'Autore ci dice che «le cose compiute da Gesù» sono state moltissime e che «il mondo stesso non basterebbe a contenere i libri che si dovrebbero scrivere». E del resto anche quelle cose che Gesù ci ha detto, e che sono state raccolte nei quattro Vangeli, non le abbiamo ancora assimilate in tutta la loro profondità, e molte di esse ci sfuggono ancora.

Ecco perché Gesù stesso, ben sapendo tutto questo, ci ha promesso di mandare il Suo Spirito ad insegnarcele.

«Io pregherò il Padre ed egli vi darà un altro Paraclito perché rimanga con voi per sempre, lo Spirito della verità, che il mondo non può ricevere perché non lo vede e non lo conosce. Voi lo conoscete perché egli rimane presso di voi e sarà in voi [...]. Vi ho detto queste cose mentre sono ancora con voi. Ma il Paraclito, lo Spirito Santo che il Padre manderà nel mio nome, lui vi insegnerà ogni cosa e vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto» (Gv 14,15-17; 25-26).

Mi soffermo solo per sottolineare il bel verbo che esprime l'azione dello Spirito dentro di noi: egli «vi ricorderà tutto ciò che vi ho detto». Questo verbo è "ricordare" (dal latino recordor, ove si vede la radice cord (cuore) che esprime bene l'operazione dello Spirito nel riportare al cuore - e non solo nell'intelletto - tutto ciò che Gesù ci ha detto nel vangelo.
Auguro a me e a tutti voi, cari amici, di essere "dicibili" dallo Spirito Paraclito in questa sua opera specifica di riportare al nostro cuore tutto ciò che l'unico nostro Maestro ci ha insegnato. Intanto mi è caro formulare a tutti voi gli auguri fervidi di una santa Festa di Pentecoste!

Signore, che hai guidato il tuo popolo dall'antica alla nuova alleanza, concedi che, liberati dalla corruzione del peccato, ci rinnoviamo pienamente nel tuo Spirito. Amen.

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