Mc 4,26-34
È il più piccolo di tutti i semi, ma diventa più grande di tutte le piante dell’orto. | |||
Commento su Mc 4, 26-34 «Così è il regno di Dio: come un uomo che getta il seme sul terreno; dorma o vegli, di notte o di giorno, il seme germoglia e cresce." Mc 4, 26-34 Come vivere questa Parola? La Parola di Dio di questa domenica ci aiuta a ridimensionare ogni nostro affanno: il Regno di Dio cresce da solo... basta permettergli di incontrare la nostra realtà, di affondare nella buona terra della nostra vita e quel seme, a cui Marco evangelista paragona il Regno, cresce. Una parabola brevissima e unica, che svela un aspetto fondamentale del nostro divenire in Dio: san Paolo direbbe che in Lui davvero ci muoviamo, siamo ed esistiamo (cfr At 17, 28), che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio (cfr Rm 8, 28), anche ciò che lì per lì sembra ostile e, ancora, "Sia che mangiamo, sia che beviamo, sia che viviamo, sia che moriamo siamo nel Signore" (1 Cor 10, 31). Il Regno di Dio cresce perché è in noi ed attorno a noi; non è tanto il nostro sforzo per proteggerlo, difenderlo che lo rende generativo. È il fatto di accoglierlo, di diffonderlo. Addirittura di permettergli di marcire tra le pieghe della nostra storia, di scomparire tra chi siamo e cosa ci accade. La sua forza sta nel trasformare la morte in vita, l'impossibilità in possibilità, il pessimismo in speranza, il cinismo in amore. Signore, fa' che la nostra fede non si trasformi in apologia della tua Parola, ma come l'uomo della parabola, nessuno di noi si stanchi di gettare un seme, il tuo, che germoglierà e crescerà da solo, portando nuove opportunità di vita per tutti. |
sabato 13 giugno 2015
Vangelo del giorno 14/06/2015
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