Mc 12,18-27
Non è Dio dei morti, ma dei viventi! | |||
Commento su Mc 12,18-27 "Disse Gesù: "Riguardo al fatto che i morti risorgono, non avete letto nel libro di Mosè, nel racconto del roveto, come Dio gli parlò dicendo: "Io sono il Dio di Abramo, il Dio di Isacco e il Dio di Giacobbe"? Non è Dio dei morti, ma dei viventi!". Mc 12,18-27 Come vivere questa Parola? Tra gli Israeliti, soprattutto la setta dei Sadducei, riteneva impossibile e assurda la Risurrezione dai morti. Gesù non teme di renderli consapevoli dell'affermazione contraria, che è proprio il trionfo della vita sulla morte. Il Signore si rifà a un passo dell'Antico Testamento (Es. 3, 6) dov'è rivelata l'Alleanza che Dio strinse con Abramo, promettendo al nostro Padre nella Fede' di mantenere questo patto tanto salutare anche con i suoi discendenti: Isacco, Giacobbe e... ovviamente quelli che sarebbero venuti poi. Ecco dunque la chiarezza del vero, se Abramo fosse morto per sempre non sarebbe stato una vera e propria presa in giro la promessa che Dio gli aveva fatto di essere per sempre il suo Salvatore? Quanto poi al modo della Risurrezione dei corpi Gesù dice che saranno simili agli Angeli ed escludendo le relazioni coniugali (che hanno funzioni procreative) Gesù non slitta nell'assurdo ma nel mistero, sottolineando così che la Risurrezione dai morti sfugge alla capacità della mente umana che - lo sappiamo! - non è illimitata. Ma quell'affermazione centrale: "Non è un Dio dei morti ma dei viventi" è come lo squillo d'una musica arcana dove anche quel che è tenebroso, in ciò che rimane mistero, a un certo punto si trasforma in luce, in certezza e consolazione. Signore Gesù, fa' che non dimentichi mai che l'ultima parola, anche della mia vita, non sarà morte, ma Risurrezione. Donami di risorgere per stare con Te nella TUA gioia che è Amore per sempre. |
martedì 2 giugno 2015
Vangelo del giorno 03/06/2015
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