sabato 28 marzo 2015

Vangelo del giorno 29/03/2015

Mc 11,1-10 

Benedetto colui che viene nel nome del Signore. 

+ Dal Vangelo secondo Marco

Quando furono vicini a Gerusalemme, verso Bètfage e Betània, presso il monte degli Ulivi, Gesù mandò due dei suoi discepoli e disse loro: «Andate nel villaggio di fronte a voi e subito, entrando in esso, troverete un puledro legato, sul quale nessuno è ancora salito. Slegatelo e portatelo qui. E se qualcuno vi dirà: “Perché fate questo?”, rispondete: “Il Signore ne ha bisogno, ma lo rimanderà qui subito”». 
Andarono e trovarono un puledro legato vicino a una porta, fuori sulla strada, e lo slegarono. Alcuni dei presenti dissero loro: «Perché slegate questo puledro?». Ed essi risposero loro come aveva detto Gesù. E li lasciarono fare. 
Portarono il puledro da Gesù, vi gettarono sopra i loro mantelli ed egli vi salì sopra. Molti stendevano i propri mantelli sulla strada, altri invece delle fronde, tagliate nei campi. Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano:
«Osanna!
Benedetto colui che viene nel nome del Signore!
Benedetto il Regno che viene, del nostro padre Davide!
Osanna nel più alto dei cieli!».

Parola del Signore.





Commento su Marco 11,1-10

Quelli che precedevano e quelli che seguivano, gridavano: «Osanna! Benedetto colui che viene nel nome del Signore!»


Mc 11,1-10

Come vivere questa Parola?

Pochi giorni di distanza e l'ondata di entusiasmo della folla si tramuta in risucchio ostile: dall'osanna al crucifige! Le parole, i gesti di misericordia di cui erano stati testimoni e che avevano portato ad accalcarsi intorno a Gesù sono dimenticati: "Il vostro amore è come una nube del mattino, come la rugiada che all'alba svanisce" (Os 6,4) aveva dichiarato, secoli prima, il profeta Osea, riferendo l'amara constatazione di Dio. Ed ora la storia torna a ripetersi.

Che cosa si nasconde dietro questa instabilità? Un inconscio e superficiale abbandonarsi all'impulsività del sentimento? Un lasciarsi suggestionare e quindi trascinare dalle masse? Un comodo abdicare alla responsabilità di scegliere, di prendere posizione?

Sì, anche l'opzione per Dio non può essere garantita una volta per sempre. È necessaria una verifica e una riconferma continua, un rimettersi in gioco, soprattutto nelle ore di deserto, quando rinnovare il proprio "sì" risulta arduo, costa sangue. Sono gli inevitabili momenti di prova, in cui le scelte autentiche si consolidano e si purificano, liberandosi dalle motivazioni altre che possono essersi infiltrate. È allora che può realizzarsi il passaggio dalla scelta della consolazioni di Dio, alla scelta del Dio delle consolazioni, presso la cui croce si può sostare senza lasciarsi travolgere dalla paura di restare coinvolti nel suo apparente fallimento.

Voglio sostare quest'oggi accanto al Crocifisso, lasciandomi interpellare: ho scelto lui o quanto lui può donarmi?

Donami, Signore, il coraggio di comportarmi da tuo vero seguace, anche quando questo risultasse uno scomodo andare contro corrente.



Nessun commento:

Posta un commento