Gv 4,43-54
Va’, tuo figlio vive. | |||
Commento su Gv 4,43-54 «Il funzionario del re gli disse: "Signore, scendi prima che il mio bambino muoia". Gesù gli rispose: "Va', tuo figlio vive". Quell'uomo credette alla parola che Gesù gli aveva detto e si mese in cammino». Gv 4,43-54 Come vivere questa Parola? L'atto di fede che il Signore Gesù richiede dal funzionario pagano del re è veramente grande e commovente ed è molto istruttivo anche per noi, per il nostro cammino di fede in questo tempo quaresimale. Forse egli si aspettava che Gesù dicesse qualche sua parola solenne e autorevole, o che facesse qualche gesto straordinario, o anche che andasse di persona a compiere il miracolo a casa sua. Invece, Gesù mette a dura prova la fede di quell'uomo nella sua parola, dicendogli semplicemente di andare, perché avrebbe trovato il figlio guarito. Il funzionario si "mise in cammino" e lungo il cammino della sua fede il miracolo si compì. È interessante annotare che è la prima e unica volta nel vangelo, che Gesù compie un miracolo in distans, cioè lontano dalla persona interessata, mostrando come la vera fede è così forte e potente che abolisce tutte le distanze. Iniziamo a essere veri discepoli di Gesù solo quando ci fidiamo totalmente della sua parola, senza pretendere altri segni particolari e prodigiosi che vengano in aiuto ai nostri dubbi, ma affidandoci semplicemente a Lui.Il miracolo più grande è quello di ascoltare e mettere in pratica la Parola che Egli quotidianamente ci rivolge e che ci indica il cammino della vera fede. Oggi, in questo itinerario quaresimale di fede, rientrando in me stesso, mi chiederò; "Che rapporto ho io con la Parola di Gesù? Quale ascolto essa trova nella mia vita? Perdo del tempo inutilmente a pretendere dei segni, invece di "mettermi in cammino" decisamente, puntando tutto sulla sua Parola? |
domenica 15 marzo 2015
Vangelo del giorno 16/03/2015
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