lunedì 9 marzo 2015

Vangelo del giorno 10/03/2015

Mt 18,21-35
Se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello, il Padre non vi perdonerà.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Pietro si avvicinò a Gesù e gli disse: «Signore, se il mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?». E Gesù gli rispose: «Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette.
Per questo, il regno dei cieli è simile a un re che volle regolare i conti con i suoi servi. Aveva cominciato a regolare i conti, quando gli fu presentato un tale che gli doveva diecimila talenti. Poiché costui non era in grado di restituire, il padrone ordinò che fosse venduto lui con la moglie, i figli e quanto possedeva, e così saldasse il debito. Allora il servo, prostrato a terra, lo supplicava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò ogni cosa”. Il padrone ebbe compassione di quel servo, lo lasciò andare e gli condonò il debito.
Appena uscito, quel servo trovò uno dei suoi compagni, che gli doveva cento denari. Lo prese per il collo e lo soffocava, dicendo: “Restituisci quello che devi!”. Il suo compagno, prostrato a terra, lo pregava dicendo: “Abbi pazienza con me e ti restituirò”. Ma egli non volle, andò e lo fece gettare in prigione, fino a che non avesse pagato il debito.
Visto quello che accadeva, i suoi compagni furono molto dispiaciuti e andarono a riferire al loro padrone tutto l’accaduto. Allora il padrone fece chiamare quell’uomo e gli disse: “Servo malvagio, io ti ho condonato tutto quel debito perché tu mi hai pregato. Non dovevi anche tu aver pietà del tuo compagno, così come io ho avuto pietà di te?”. Sdegnato, il padrone lo diede in mano agli aguzzini, finché non avesse restituito tutto il dovuto.
Così anche il Padre mio celeste farà con voi se non perdonerete di cuore, ciascuno al proprio fratello».

Parola del Signore


Commento su Matteo 18 21,35

"Signore, se mio fratello commette colpe contro di me, quante volte dovrò perdonargli? Fino a sette volte?" E Gesù gli rispose. "Non ti dico fino a sette volte, ma fino a settanta volte sette". 
Mt 18 21,35


Come vivere questa Parola?

In un breve dialogo qui il Vangelo ci presenta una delle problematiche esistenziali comuni a tutti gli uomini: vi è sottesa la fatica del perdono. In certe esistenze questa fatica si coagula in una sola occasione forte, perfino drammatica: perdonare a chi ti uccide una persona cara, a chi ti calunnia, a chi tradisce la fedeltà matrimoniale... ll risvolto prezioso della Parola di Gesù oggi riguarda la realtà di quelle occasioni di perdono che si affacciano al nostro quotidiano. Spesso è all'interno della coppia e delle relazioni familiari o amicali che scoppiano, improvvise, piccole accuse ingiustificate, parole dure, atteggiamenti aggressivi. In genere non si tratta di cattiveria ma di irritazione momentanea, risentimenti, incomprensioni varie.

E' qui che bisogna collegarsi subito con Gesù vivo e presente nel cuore. Il suo mistero di morte e risurrezione non è forse la storia antica e sempre nuova del suo perdono per tutte le volte che lo abbiamo offeso col peccato? Eppure il Signore non cessa di regalarci il perdono. E' qui che nasce una conseguenza irrefutabile: anch'io sono chiamato a perdonare. Proprio qui si gioca la scelta di essere autentico cristiano.

Signore Gesù dammi di pregare con te il Padre nostro soffermandomi in pausa meditativa sull'espressione: "Perdona a noi che ci impegniamo a perdonare ai nostri fratelli".

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