lunedì 9 novembre 2015

Vangelo del giorno 10/11/2015

Lc 17,7-10
Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù disse:
«Chi di voi, se ha un servo ad arare o a pascolare il gregge, gli dirà, quando rientra dal campo: “Vieni subito e mettiti a tavola”? Non gli dirà piuttosto: “Prepara da mangiare, strìngiti le vesti ai fianchi e sérvimi, finché avrò mangiato e bevuto, e dopo mangerai e berrai tu”? Avrà forse gratitudine verso quel servo, perché ha eseguito gli ordini ricevuti?
Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: “Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare”».

Parola del Signore


Commento su Lc 17, 7- 10

«Così anche voi, quando avrete fatto tutto quello che vi è stato ordinato, dite: "Siamo servi inutili. Abbiamo fatto quanto dovevamo fare"».

Lc 17, 7- 10

Come vivere questa Parola?

Queste parole contenute nel Vangelo odierno, Gesù non le ha dette allo scopo di umiliarci e di farci sapere che non valiamo proprio niente! Sono invece parole sapienti e sagge che ci indicano il vero posto che a noi compete di fronte a Dio e che ci mostrano la via della vera gioia interiore. Infatti, noi tutti sappiamo bene di essere "servi" del Signore, ma talvolta assumiamo l'atteggiamento proprio di chi si sente anche un po' "padrone" e facciamo la figura del "servo padrone", che rivendica i propri "diritti d'Autore", aspettando la meritata ricompensa delle sue prestazioni per il buon servizio offerto.
Chi sta sempre sul "chi va là" per rivendicare qualcosa nei confronti di Dio, non sarà mai contento e soddisfatto, perché non si accontenterà mai e pretenderà sempre di più. Mentre chi si ritiene indegno di stare al servizio di Dio, perché sa di ricevere tutto da Lui, quando Egli gli concederà una qualche soddisfazione, la considererà una ricompensa immeritata, una gradita "sorpresa" del suo Amore.
Forse una traduzione migliore che si può dare di quel «Siamo servi inutili» potrebbe essere la seguente: siamo servi senza pretese, cioè che non stanno continuamente a reclamare qualche gratificazione da parte di Dio, ma fanno il loro lavoro con piena gratuità. Allora la nostra vita sarà anche colma delle "belle sorprese" di Dio, perché Dio non si lascia mai vincere in generosità!
Signore fa di me un servo senza pretese di nessun genere, contento solo di essere stato chiamato a lavorare nella tua vigna, e basta!

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