domenica 15 febbraio 2015

Vangelo del giorno 16/02/2015

Mc 8,11-13
Perché questa generazione chiede un segno?

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, vennero i farisei e si misero a discutere con Gesù, chiedendogli un segno dal cielo, per metterlo alla prova.
Ma egli sospirò profondamente e disse: «Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno».
Li lasciò, risalì sulla barca e partì per l’altra riva.

Parola del Signore 


Commento su Mc 8, 11-13

"Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno".

Mc 8, 11-13


Come vivere questa Parola?

Le domande di Gesù: questa settimana vorrei fare attenzione alle domande che Gesù pone ai suoi discepoli, ai farisei, alla folla. Gesù è un grande educatore: con cura pone gesti da imitare, parole da ascoltare e domande che obbligano a pensare, ad esprimersi, definendo la propria posizione, dichiarando una scelta.

Quelle domande aiutano anche me, anche noi a verificare se stiamo vivendo coerenti alla sua parola, se stiamo scegliendo Gesù come indicatore effettivo delle nostre scelte.

Oggi la domanda è sui segni: chiedere un segno, a fronte magari di evidenze già tali, è un atto di sfiducia. Il segno è una garanzia ulteriore, perché non basta la promessa e non ci si fida della parola data. Il segno è la rappresentazione soggettiva del risultato atteso, come se questo debba per forza prendere i contorni che gli diamo noi. 

La storia della rivelazione è un continuo dono di segni, fino a Gesù, il segno di contraddizione, che svela quello che è nel cuore di ogni persona. Ma i segni della rivelazione non tolgono la fatica della ricerca, della "disambiguazione": vanno interpretati, decodificati e la chiave è sempre la vita. Non servono conoscenze e strumenti, serve la competenza della fede, l'esperienza di decifrazione della presenza viva di Dio nelle cose che ci accadono. 

Signore, che non capiti anche a noi, davanti a te, segno eccellente del Padre, di non riconoscerti e chiedere ancora "segni" per capire, magie straordinarie per assecondare fantasie, paure e pigrizie.

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