Mc 8,11-13
Perché questa generazione chiede un segno? | |||
Commento su Mc 8, 11-13 "Perché questa generazione chiede un segno? In verità io vi dico: a questa generazione non sarà dato alcun segno". Mc 8, 11-13 Come vivere questa Parola? Le domande di Gesù: questa settimana vorrei fare attenzione alle domande che Gesù pone ai suoi discepoli, ai farisei, alla folla. Gesù è un grande educatore: con cura pone gesti da imitare, parole da ascoltare e domande che obbligano a pensare, ad esprimersi, definendo la propria posizione, dichiarando una scelta. Quelle domande aiutano anche me, anche noi a verificare se stiamo vivendo coerenti alla sua parola, se stiamo scegliendo Gesù come indicatore effettivo delle nostre scelte. Oggi la domanda è sui segni: chiedere un segno, a fronte magari di evidenze già tali, è un atto di sfiducia. Il segno è una garanzia ulteriore, perché non basta la promessa e non ci si fida della parola data. Il segno è la rappresentazione soggettiva del risultato atteso, come se questo debba per forza prendere i contorni che gli diamo noi. La storia della rivelazione è un continuo dono di segni, fino a Gesù, il segno di contraddizione, che svela quello che è nel cuore di ogni persona. Ma i segni della rivelazione non tolgono la fatica della ricerca, della "disambiguazione": vanno interpretati, decodificati e la chiave è sempre la vita. Non servono conoscenze e strumenti, serve la competenza della fede, l'esperienza di decifrazione della presenza viva di Dio nelle cose che ci accadono. Signore, che non capiti anche a noi, davanti a te, segno eccellente del Padre, di non riconoscerti e chiedere ancora "segni" per capire, magie straordinarie per assecondare fantasie, paure e pigrizie. |
domenica 15 febbraio 2015
Vangelo del giorno 16/02/2015
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