Mc 7,31-37
Fa udire i sordi e fa parlare i muti. | |||
Commento su Mc 7, 31-37 Gli portarono un sordomuto e lo pregarono di imporgli la mano. Lo prese in disparte, lontano dalla folla, gli pose le dita negli orecchi e con la saliva gli toccò la lingua; guardando quindi verso il cielo, emise un sospiro e gli disse: " Effatà", cioè: "Apriti!". E subito gli si aprirono gli orecchi, si sciolse il nodo della sua lingua e parlava correttamente. Mc 7, 31-37 Come vivere questa Parola? Avete occhi e non vedete, avete orecchi e non udite? ci dirà Gesù nel capitolo successivo (8,18)! Egli prende il sordomuto e lo porta in disparte. Colui che dovrà udire e vedere è "separato" dalla folla e portato a udire e vedere ciò che in nessun luogo umano è dato di udire e vedere, ossia il mistero della persona di Gesù Cristo, che né la carne, né il sangue sono in grado di comprendere. Il dono della rivelazione parte dall'ascolto (prima apre gli orecchi), solo dopo si schiude la parola (si sciolse il nodo della lingua). Questa è una nuova nascita: dall'isolamento relazionale alla pienezza di comunione, grazie a Gesù! L'incontro vero con gli altri inizia dal mettersi in ginocchio! L'annuncio comincia dall'ascolto della Parola di Dio! Gesù ci educa a partire da una relazione profonda, personale, intima con Lui, per non portare noi stessi, ma essere profeti di Lui! Aiutaci Signore a piegare le ginocchia davanti a te: prendi e guida la mia mente e rendila pronta al tuo servizio. |
venerdì 13 febbraio 2015
Vangelo del giorno 13/02/2015
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