venerdì 13 febbraio 2015

Vangelo del giorno 14/02/2015

Lc 10,1-9
La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai.

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi.
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada.
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra.
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”».

Parola del Signore


Commento su Luca 10,1-9

In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé.
Lc 10,1-9


Come vivere questa Parola?

Il vangelo di oggi è fondamento dell'azione evangelizzatrice dei due santi che celebriamo: essi sono andati, nel nome di Cristo, su e giù per l'Europa annunciando la Pace. Cioè il compimento dell'attesa messianica, la concretizzazione del Regno di Dio, dunque! Accogliere o non accogliere la Pace portata dai 72 significa accogliere o rifiutare il Regno messianico, cioè Cristo stesso.

Là dove la Pace non è accolta significa che la fede in Cristo è morta o è rifiutata. È una forte provocazione per il mondo di oggi! Tanti "settantadue" sono passati, tante volte è stata annunciata e portata la Pace tra i nostri popoli nel mondo, eppure oggi la fede è povera o è morta in molti paesi. 

C'è sempre un bivio nell'esistenza di ogni popolo e di ogni cuore: o credere in Dio cercando in Lui il senso del nostro essere ed agire, pur nella fatica di "seguire, umilmente e ogni giorno, le tracce della sua grazia che ci attira" o fuggire da Dio e da se stessi disgregandosi interiormente fino ad autocondannarsi alienandosi in eterno dall'Amore trinitario, senza Pace e fuori dal Regno!

Oggi nella mia pausa contemplativa mi porrò ancora una volta dinanzi all'opzione fondamentale dell'esistere: credere o fuggire; e aderendo saldamente alla fedeltà di Dio mi disporrò ad essere "segno" perché a sua volta il mondo creda. Questa la mia preghiera:
Donami, Signore, di poter raccontare la mia fede con la lingua nuova dell'amore perché tutti attorno a me possano riconoscere in Te la sorgente della vita.

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