lunedì 12 gennaio 2015

Vangelo del giorno 13/01/2015

Mc 1,21-28
Gesù insegnava come uno che ha autorità

Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù, entrato di sabato nella sinagoga, [a Cafarnao,] insegnava. Ed erano stupìti del suo insegnamento: egli infatti insegnava loro come uno che ha autorità, e non come gli scribi.
Ed ecco, nella loro sinagoga vi era un uomo posseduto da uno spirito impuro e cominciò a gridare, dicendo: «Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!». E lo spirito impuro, straziandolo e gridando forte, uscì da lui.
Tutti furono presi da timore, tanto che si chiedevano a vicenda: «Che è mai questo? Un insegnamento nuovo, dato con autorità. Comanda persino agli spiriti impuri e gli obbediscono!».
La sua fama si diffuse subito dovunque, in tutta la regione della Galilea.

Parola del Signore


Commento su Marco 1, 21-28

«Che vuoi da noi, Gesù Nazareno? Sei venuto a rovinarci? Io so chi tu sei: il santo di Dio!». E Gesù gli ordinò severamente: «Taci! Esci da lui!».

Mc 1, 21-28


Come vivere questa Parola?

Il percorso di Gesù in Galilea approda a Cafarnao: è sabato e il luogo per eccellenza di quel quotidiano è la sinagoga. Lì la presenza di Gesù è autorevole, la sua parola piace, attrae, stupisce. Ma la gente non riconosce in lui nessuno di famoso e probabilmente si chiede chi sia e da dove venga. L'unico riconoscimento viene ad un certo punto da uno spirito immondo che sta possedendo uno degli ascoltatori. Lui sì che individua subito chi è Gesù. Ma è messo a tacere immediatamente dalla parola efficace di Gesù stesso che gli intima di andarsene e lasciar libero quell'uomo. In tutti i presenti rimangono solo la vista della liberazione di quella persona tormentata e l'interrogativo " Che è mai questo?". Un fenomeno da studiare, una persona interessante che dice e fa cose che fanno pensare.

Signore, hai scelto di iniziare la tua vita pubblica liberando un uomo dal male, ridonandogli la padronanza di sé e rendendolo consapevole che può non lasciarsi dominare da forze maligne. Noi siamo liberi, per dono tuo, capaci di riconoscerti ma soprattutto di amarti, di lasciarci attrarre e trasformare dalla tua parola che ama e crea vita.

Nessun commento:

Posta un commento