martedì 27 gennaio 2015

Vangelo del giorno 28/01/2015


Mc 4,1-20
Il seminatore uscì a seminare.


Dal Vangelo secondo Marco

In quel tempo, Gesù cominciò di nuovo a insegnare lungo il mare. Si riunì attorno a lui una folla enorme, tanto che egli, salito su una barca, si mise a sedere stando in mare, mentre tutta la folla era a terra lungo la riva.
Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate. Ecco, il seminatore uscì a seminare. Mentre seminava, una parte cadde lungo la strada; vennero gli uccelli e la mangiarono. Un’altra parte cadde sul terreno sassoso, dove non c’era molta terra; e subito germogliò perché il terreno non era profondo, ma quando spuntò il sole, fu bruciata e, non avendo radici, seccò. Un’altra parte cadde tra i rovi, e i rovi crebbero, la soffocarono e non diede frutto. Altre parti caddero sul terreno buono e diedero frutto: spuntarono, crebbero e resero il trenta, il sessanta, il cento per uno». E diceva: «Chi ha orecchi per ascoltare, ascolti!».
Quando poi furono da soli, quelli che erano intorno a lui insieme ai Dodici lo interrogavano sulle parabole. Ed egli diceva loro: «A voi è stato dato il mistero del regno di Dio; per quelli che sono fuori invece tutto avviene in parabole, affinché guardino, sì, ma non vedano, ascoltino, sì, ma non comprendano, perché non si convertano e venga loro perdonato».
E disse loro: «Non capite questa parabola, e come potrete comprendere tutte le parabole? Il seminatore semina la Parola. Quelli lungo la strada sono coloro nei quali viene seminata la Parola, ma, quando l’ascoltano, subito viene Satana e porta via la Parola seminata in loro. Quelli seminati sul terreno sassoso sono coloro che, quando ascoltano la Parola, subito l’accolgono con gioia, ma non hanno radice in se stessi, sono incostanti e quindi, al sopraggiungere di qualche tribolazione o persecuzione a causa della Parola, subito vengono meno. Altri sono quelli seminati tra i rovi: questi sono coloro che hanno ascoltato la Parola, ma sopraggiungono le preoccupazioni del mondo e la seduzione della ricchezza e tutte le altre passioni, soffocano la Parola e questa rimane senza frutto. Altri ancora sono quelli seminati sul terreno buono: sono coloro che ascoltano la Parola, l’accolgono e portano frutto: il trenta, il sessanta, il cento per uno».

Parola del Signore


Commento su Marco 4,1-20

Insegnava loro molte cose con parabole e diceva loro nel suo insegnamento: «Ascoltate!»
Mc 4,1-20


Come vivere questa Parola?

Un verbo impegnativo apre e ritorna più volte nel capitolo delle parabole sui semi e sulla terra che li accoglie: ascoltare . L'ascolto implica quel "tendere orecchio alla parola", l'invito che ci è stato già rivolto in questi giorni; coinvolge non solo la capacità di udire da parte di chi ascolta, ma anche il comprendere con la mente, l'accogliere con il cuore, il mettere in pratica nella semplicità del vissuto quotidiano.

Perché è lì che l'ascoltatore viene raggiunto dall'insegnamento autorevole di Gesù, dalla dottrina semplice espressa in parabole, dall'imperativo che non vuol comandare ma esortare: "Ascoltate" Solo dall'ascolto attento infatti si potrà arrivare a prendere una posizione di fronte al racconto apparentemente semplice ma comprensibile solo a coloro che hanno orecchi capaci di ascoltare e di comprendere, gli occhi limpidi per vedere, volontà pronta a convertirsi, coloro che sono "terra buona"!

È proprio questa la condizione necessaria perché la parabola ~ l'insegnamento abbia effetto...e porti frutti: essere "terra buona". Difatti, sia il racconto della parabola sia la sua spiegazione precisano la diversità del terreno su cui il seminatore getta il seme. Il seme è buono, tutto; capace di fruttificare. Dipende dal terreno, dalla sua capacità di riuscire ad accogliere nel proprio grembo quel seme buono, avvolgerlo con il necessario calore e umidità, proteggerlo dalle insidie temporali, dai pericoli che possano ostacolare la crescita e la maturazione del seme una volta spuntato. L'invito ad ascoltare allora diventa innanzitutto una sollecitazione ad avere cura del terreno della nostra vita affinché sia sempre più terra buona. Terra buona, non uno sterrato sul quale è facile calpestare ogni tentativo di bene; terra sgombra dai sassi che impediscono la crescita libera del seme; terra ripulita dai rovi spinosi che potrebbero soffocare anche le pianticelle già grandi. Terra buona, che accoglie il buon seme della Parola, seminata dal buon Seminatore; e porta buoni frutti.

Ma tu Signore fa' di me la terra buona.
Tu coltivami e semina nel cuore la parola.
Signore fa' di me la terra buona fammi crescere e portare il frutto della Tua parola in me.

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