giovedì 10 dicembre 2015

Vangelo del giorno 11/12/2015

Mt 11,16-19
Non ascoltano né Giovanni né il Figlio dell’uomo.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse alle folle:
«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano:
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”.
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».

Parola del Signore


Commento su Mt 11, 16-19

"A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: «Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato, abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!». È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: «È indemoniato». È venuto il Figlio dell'uomo, che mangia e beve, e dicono: «Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori». Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie».

Mt 11, 16-19

Come vivere questa Parola?

Ma non siamo mai contenti di niente! Questo gioco di bambini, gioco che mima le realtà fondamentali della vita: la danza per le nozze e il lutto per la morte, Gesù lo prende come esempio per dirci come di fronte alle situazioni, ognuno ha delle responsabilità da esercitare e non dobbiamo sempre volere il contrario di quello che ontologicamente è scritto nella realtà e/o che Dio propone. Il volere il tutto e il contrario del tutto, il puntare sempre il dito verso gli altri, il sottrarsi agli impegni che tocca noi svolgere, scava nel cuore un vuoto sempre più incolmabile! Il brontolare sempre, segno di una grande scontentezza del cuore, ci allontana dalla possibilità di prenderci in mano e ridare senso a quello che abbiamo scelto di vivere. Con coraggio rimettiamoci a fare "il nostro dovere" e con grande forza "prendiamo la nostra croce" e seguiamoLo: la pace del cuore illuminerà la nostra mente e sapremo discernere quello che è bene da quello che è male con grande libertà di Spirito!

Signore, non si inorgoglisce il mio cuore e non si leva con superbia il mio sguardo; non vado in cerca di cose grandi, superiori alle mie forze. Io sono tranquillo e sereno come bimbo svezzato in braccio a sua madre, come un bimbo svezzato è l'anima mia. Speri Israele nel Signore, ora e sempre. (Sal.130,1-3) Preparami il cuore al Tuo Natale!

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