Mt 12,46-50
Tendendo la mano verso i suoi discepoli, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli!». | |||
Commento su Mt 12,46-50 Siamo fratello, sorella e madre del Signore Gesù. Perché ascoltiamo la sua Parola e la mettiamo in pratica, perché cerchiamo, nel nostro limite, di vivere alla sua presenza, e camminiamo sulla via dell'amore ricevuto e donato. Siamo famigliari di Dio e, per molti, l'esperienza della fede e della Chiesa è più di un rapporto famigliare di sangue. Per molti fra noi, l'intimità di spirito raggiunta con alcuni amici nel Signore è cento volte più vera e forte di una relazione con fratelli assenti, con genitori egoisti e dispotici, di sorelle gelose. Senza enfatizzare o idealizzare, il vangelo propone una nuova forma di vita comune che supera i legami famigliari, troppo condizionati dalla società, troppo legati alle influenze del pensiero comune. La famiglia può essere (dovrebbe!) il luogo dell'educazione alla vita e alla fede, delle relazioni stabili ed equilibrate, della ricerca comune del bene. Succede, sempre più spesso, che diventi il luogo del malessere e del disagio, della vessazione e della prevaricazione. Ispiriamo le nostre famiglie alla logica del vangelo, alle nuove relazioni che scaturiscono dall'appartenere a Cristo. E gioiamo di appartenere alla grande avventura che è la Chiesa! |
martedì 21 luglio 2015
Vangelo del giorno 21/07/2015
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