Mt 12,14-21
Impose loro di non divulgarlo, perché si compisse ciò che era stato detto. | |||
Commento su Mt 12,14-21 Fugge i farisei che lo vogliono morto. Non vuole lo scontro, non aizza i suoi discepoli, comunque fedeli e determinati, a difenderlo con la violenza. Non vuole nemmeno sollevare le folle sfruttando la sua notorietà e i miracoli che ha compiuto: chiede ai guariti di tacere, di nascondere i prodigi. Giustamente Matteo evangelista cita un brano di Isaia: Gesù interpreta correttamente un messianismo dimesso, compassionevole, misericordioso, che sa aspettare. Non valuta le conseguenze che ne possono scaturire: sarà la violenza ottusa degli uomini di religione ad ucciderlo. Ma lui non contraddirà mai la sua visione pacificata di Dio. E noi, suoi discepoli, come ci comportiamo? Sempre arroccati sulle difensive, a volte ho paura che nella nostra inutile severità spezziamo tante canne fragili e spegniamo mille lumini fumiganti... Corriamo il rischio, per difendere il vangelo, di ergerci a paladini inflessibili, dimenticando l'esempio che il Maestro ci ha donato: difendendo la verità non ha mai offeso o umiliato chi non l'aveva ancora scoperta. Impariamo dal Signore, allora, ad avere pazienza, ad essere misericordiosi come lui è stato. |
sabato 18 luglio 2015
Vangelo del giorno 18/07/2015
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