GV 20,24-29
Mio Signore e mio Dio! | |||
Commento a Gv 20,24-29 Se non vedo nelle sue mani il segno dei chiodi e non metto il mio dito nel segno dei chiodi e non metto la mia mano nel suo fianco, io non credo.. Come vivere questa Parola? Oggi festeggiamo San Tommaso, l'apostolo che non accetta la testimonianza degli altri, ma deve vedere e toccare per credere alla risurrezione di Gesù. Forse noi ci troviamo in accordo con Tommaso, uomo concreto (Gv 14,5), che esige una certa sicurezza prima di impegnarsi; uomo che amava Gesù, con il coraggio di sentirsi pronto anche a morire con lui (Gv 11,16). Gesù risponde quasi alla lettera alle esigenze di Tommaso, invitandolo a portare il dito nelle cicatrici delle mani e mettere la mano nel suo costato. L'apostolo, con profonda commozione, proclama la sua professione di fede: "Mio Signore e mio Dio!"; io credo che tu sei risorto, non sei una fantasma; sei il Messia glorioso e il Dio vivente. Gesù riprende Tommaso perché la fede pura non ha bisogno di segni e prodigi: "beati quelli che non hanno visto e hanno creduto!". Certamente la risurrezione di Gesù dai morti dimostra in modo più chiaro e convincente che egli è Signore e Dio: però è anche vero che il racconto delle esperienze di Gesù risorto da parte di testimoni oculari, affermano e nutrono la nostra fede, ancora imperfetta. Nella mia pausa contemplativa oggi, mi confronto con la figura di Tommaso: egli, nella forza della fede in Gesù risorto divenne capace di diventare missionario della Parola e anche martire a causa di essa. Signore Gesù, fa' crescere la mia fede nella tua risurrezione; fa' crescere il mio amore per te tramite la tua Parola nelle Sacre Scritture e la tua Presenza nell'Eucaristia. Tu sei il mio Signore e il mio Dio! |
giovedì 2 luglio 2015
Vangelo del giorno 03/07/2015
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)
Nessun commento:
Posta un commento