sabato 30 aprile 2016

Vangelo del giorno 30/04/2016

Gv 15,18-21
Voi non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo.

Dal Vangelo secondo Giovanni

In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli:
«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti io dal mondo, per questo il mondo vi odia.
Ricordatevi della parola che io vi ho detto: “Un servo non è più grande del suo padrone”. Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

Parola del Signore


Commento su Gv 15, 18-21

«Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se foste del mondo, il mondo amerebbe ciò che è suo; poiché invece non siete del mondo, ma vi ho scelti dal mondo, per questo il mondo vi odia. Ricordatevi della parola che vi ho detto: "Un servo non è più grande del suo padrone". Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi; se hanno osservato la mia parola, osserveranno anche la vostra. Ma faranno a voi tutto questo a causa del mio nome, perché non conoscono colui che mi ha mandato».

Gv 15, 18-21

Come vivere questa Parola?

Ritorniamo alla tematica della lectio continua del IV Evangelo di questa V settimana di Pasqua, nella quale - come già sappiamo - Giovanni indugia sui "discorsi di Addio". Si noterà però che ora c'è un brusco inizio e un cambio di scena che presuppongono qualcosa di non detto: lo smarrimento di una comunità che confessa Cristo ed è in stato di persecuzione. Ora, quanto il Maestro dichiara ai suoi discepoli vale per ogni comunità cristiana messa alla prova a causa della sua fede, e quindi vale anche per noi e per le nostre comunità di oggi. Una "parola" preziosa e assai impegnativa che Gesù lascia in eredità anche noi cristiani del terzo millennio e da non dimenticare, è la seguente: persecuzione. «Ricordatevi della parola che vi ho detto: "Un servo non è più grande del suo padrone". Se hanno perseguitato me, perseguiteranno anche voi". Gesù avverte i discepoli che saranno odiati e perseguitati e nel contempo li assicura che l'odio del "mondo" e la persecuzione sono l'ambiente in cui si manifesterà la testimonianza dello Spirito e insieme anche la loro. È noto che il termine mondo assume nell'Evangelo di Giovanni varie accezioni, qui ha una valenza negativa: esso rappresenta la somma delle forze ostili, che si oppongono allo svolgimento del disegno di salvezza di Dio, incentrato in Cristo. È questo il mondo che odia i discepoli.

Gesù fa però anche un passo ulteriore significativo. Egli non si limita a predire l'odio del mondo, ma lo spiega e ne smaschera le radici nascoste. E tutto questo perché il discepolo ?sappia' e non abbia a scandalizzarsi e a scoraggiarsi poi, quando tutto ciò accadrà. Insomma, la persecuzione fa parte della storia della salvezza: è la via della croce che continua. Il mondo ha odiato il Cristo e continua a odiarlo nei suoi discepoli: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me». La ragione profonda per cui il mondo odia i discepoli sta nella diversità di origine: i discepoli non sono dal mondo, pur essendo nel mondo, ma non vi appartengono. Inteso così, l'odio del mondo non è più una ragione di scandalo, ma anzi un segno chiaro e inconfondibile di appartenenza al Cristo.

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