Gv 13,16-20
Chi accoglie colui che manderò, accoglie me. | |||
Commento su Giovanni 13,16-20 Un servo non è più grande del suo padrone, né un inviato è più grande di chi lo ha mandato. Gv 13,16-20 Come vivere questa Parola? Gesù ha appena lavato i piedi ai discepoli, azione commovente e ricca di significato nel contesto dell'ultima cena. Poco prima, arrivando a Gerusalemme con i suoi, la gente ha fatto festa, acclamando Gesu: "Benedetto colui che viene nel nome del Signore, il re d'Israele!" (Gv 12,13). Con l' umile gesto di lavare i piedi, Gesù intende portarli dall'esaltazione della folla alla realtà profonda: Il Figlio di Dio è venuto per servire; Dio ha preso la nostra carne in Cristo per prestarci un servizio di amore sconfinato: la salvezza e la possibilità di partecipare alla vita di Dio. Il gesto della lavanda dei piedi è come un esempio da seguire per tutti i suoi discepoli in tutti i tempi (v 13). Quindi essere cristiani sul serio significa servire le sorelle e i fratelli con amore; vocazione umile ma sublime che tocca l'essenza della realtà. Nella mia pausa contemplativa, mi colloco con l'immaginazione nel cenacolo con Gesù. Egli mi guarda con amore e mi incoraggia: se io il tuo Signore e Maestro ho lavato i piedi a te, anche tu devi lavare i piedi ai tuoi fratelli e alle tue sorelle. Signore Gesù desidero con tutto il cuore seguire il tuo esempio, per testimoniare a tutti il tuo amore travolgente per noi. Ti ringrazio, Gesù, il Cristo, il Figlio del Dio Vivente. |
mercoledì 29 aprile 2015
Vangelo del giorno 30/04/2015
Iscriviti a:
Commenti sul post (Atom)

Nessun commento:
Posta un commento