domenica 25 ottobre 2015

Vangelo del giorno 26/10/2015

Lc 13,10-17
Questa figlia di Abramo non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?

Dal Vangelo secondo Luca

In quel tempo, Gesù stava insegnando in una sinagoga in giorno di sabato. C’era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta.
Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: «Donna, sei liberata dalla tua malattia». Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio.
Ma il capo della sinagoga, sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato, prese la parola e disse alla folla: «Ci sono sei giorni in cui si deve lavorare; in quelli dunque venite a farvi guarire e non in giorno di sabato».
Il Signore gli replicò: «Ipocriti, non è forse vero che, di sabato, ciascuno di voi slega il suo bue o l’asino dalla mangiatoia, per condurlo ad abbeverarsi? E questa figlia di Abramo, che Satana ha tenuto prigioniera per ben diciotto anni, non doveva essere liberata da questo legame nel giorno di sabato?».
Quando egli diceva queste cose, tutti i suoi avversari si vergognavano, mentre la folla intera esultava per tutte le meraviglie da lui compiute.

Parola del Signore


Commento su Lc 13, 10-17

"C'era là una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni; era curva e non riusciva in alcun modo a stare diritta. Gesù la vide, la chiamò a sé e le disse: "Donna, sei liberata dalla tua malattia". Impose le mani su di lei e subito quella si raddrizzò e glorificava Dio. Ma il capo della sinagoga, fu sdegnato perché Gesù aveva operato quella guarigione di sabato...».

Lc 13, 10-17

Come vivere questa Parola?

Il messaggio che ci viene dai testi della liturgia odierna lo possiamo unificare sotto questo titolo: la libertà nello Spirito. A cominciare dalla prima lettura di oggi, presa dalla lettera di S. Paolo ai Romani, dove l'Apostolo afferma: «E voi non avete ricevuto uno spirito da schiavi per ricadere nella paura, ma avete ricevuto lo Spirito che rende figli adottivi». Nel Vangelo di Luca poi vediamo Gesù liberare «una donna che uno spirito teneva inferma da diciotto anni»: «Donna, sei liberata dalla tua malattia» e indignarsi davanti alle rimostranze del capo della sinagoga, unicamente preoccupato dell'osservanza del sabato!

Gesù nel Vangelo di oggi ha cura non soltanto di liberare questa donna sofferente, ma agisce come un uomo perfettamente libero, operando la guarigione in giorno di sabato, pur sapendo che tale suo gesto di amore sarebbe stato poi disapprovato aspramente. Un gesto, dunque, di sovrana libertà questo di Gesù, capace anche oggi di scuotere le nostre certezze legalistiche.

Gesù smaschera così sia l'ipocrisia di coloro che hanno perso di vista ciò che è essenziale nella vita del discepolo, sia la falsità di chi vuol trincerarsi in una osservanza puramente esteriore di leggi, per non impegnarsi personalmente nell'esercizio concreto del comandamento più grande: l'amore ai fratelli.

Mi faccio un breve esame di coscienza: sono forse anch'io un cristiano legalistico' portato di più ad osservare delle leggi per tranquillizzare la mia coscienza, piuttosto che lasciarmi coinvolgere nell'amore ai fratelli e sporcarmi le mani nell'aiuto concreto a chi soffre?

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