Lc 4,1-13
Gesù fu guidato dallo Spirito nel deserto e tentato dal diavolo. | |||
Commento su Lc 4,1-13 Deponiamo le maschere: quelle di Carnevale e quelle che la vita ci ha cucito addosso, quelle che gli altri ci hanno messo, quelle dietro cui ci rifugiamo per paura delle scelte. Davanti a Dio, almeno davanti a lui, possiamo restare nudi senza provare vergogna. Gesù è spinto dallo Spirito Santo: i suoi anni di quotidianità, la quiete assordante di Nazareth sono ormai alle spalle. Ora è pronto per dire Dio. Gesù solidale con l'uomo vuole ripercorrere il sentiero di Israele, sperimenta la fame, si lascia avvolgere dal silenzio stordente del deserto, si lascia invadere dalla luce accecante del sole che riflette i colori delle scarne rocce del deserto di Giuda. Gesù vuole scegliere come annunciare la Parola, come svelare il mistero di Dio. La conoscenza che Gesù ha di Dio è assoluta: egli è il Verbo di Dio. Ma, in quanto uomo, egli vuole poter scegliere, elabora un piano pastorale, cerca nella pace della solitudine una risposta. Dio, fattosi uomo, ora conosce l'odore della resina e la stanchezza di una giornata di lavoro. Ora egli sa. Come sa che l'uomo è fragile, ondivago, buffo, scostante: come aiutarlo a superare la brutta immagine di Dio che si è fatto? Gesù entra nel del deserto per decidere quale Messia essere. Noi entriamo nel muto deserto quaresimale per chiederci se l'uomo che siamo è davvero quello che avremmo voluto diventare e, soprattutto, se assomiglia all'uomo, magnifico, che Dio porta nel cuore. |
domenica 14 febbraio 2016
Vangelo del giorno 14/02/2016
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