Gv 8,31-42
Se il Figlio vi farà liberi, sarete liberi davvero. | |||
Commento su Gv 8, 31-42 «Noi siamo discendenti di Abramo e non siamo mai stati schiavi di nessuno. Come puoi dire: "Diventerete liberi"?» Gv 8, 31-42 Come vivere questa Parola? Un gruppo di farisei inizia a credere in Gesù. Quel dialogo intenso, difficile li appassiona e prepara i loro cuori ad accogliere aspetti di verità che non conoscevano. Gesù comunque non è tenero con loro. Non si ferma al primo ammiccamento. Quell'intuizione di verità desidera che sia compreso da questi in tutta la sua portata: «Se rimanete nella mia parola, siete davvero miei discepoli; conoscerete la verità e la verità vi farà liberi». Il retaggio passato, il bisogno di ortodossia blocca questi credenti in embrione; collegare verità a libertà li irrigidisce. "Ma noi siamo liberi!" ribadiscono. Essere discendenti di Abramo li fa sentire privilegiati, esclusi da ogni bisogno di salvezza, di ulteriore liberazione. La presunzione di essere già a posto li allontana nuovamente da Gesù. Gesù si pone davvero anche in questo caso come segno di contraddizione che svela quello che è nel cuore delle persone. Un buon pensiero non è sufficiente. La novità del vangelo va accolta e va lasciata lavorare in noi, finché ogni minima espressione del nostro essere sia evangelizzata, convertita a Cristo. Signore, aiutaci in questo movimento di conversione. Lascia che la tua verità ci attragga e la libertà che ne consegue non ci faccia paura. |
mercoledì 16 marzo 2016
Vangelo del giorno 16/03/2016
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