Gv 5,31-47
Vi è già chi vi accusa: Mosè, nel quale riponete la vostra speranza. | |||
Possiamo ascoltare le Scritture e accogliere la testimonianza dei profeti (di Giovanni Battista!) elaborando una fede che non è quella autentica. Questo è ciò che è accaduto alla maggioranza dei contemporanei di Gesù, tutti credenti, la maggior parte devoti. Possiamo essere talmente certi della nostra interpretazione da non cambiare idea nemmeno davanti a Dio! Davanti al miracolo di un paralitico guarito dopo decenni, i farisei cominciano a disquisire sulla liceità di fare questo gesto di sabato: filtrano il moscerino e ingoiano il cammello! Quanto è difficile raccapezzarsi davanti alla verità, quanto è difficile per chi crede mettersi in discussione! In questo anno della fede proviamo a scuotere le nostre certezze per rinforzarle, per distinguere ciò che è essenziale da ciò che è accessorio. Non temiamo di perdere la fede: usando l'intelligenza, nel solco dell'autentica tradizione cristiana, possiamo capire cosa davvero è essenziale e cosa è temporaneo. Che non succeda anche a noi di rigettare la novità di Dio in nome di Dio! Ascoltiamo la testimonianza della scrittura e dei profeti che ancora ci parlano di Cristo rivelatore del Padre! |
giovedì 10 marzo 2016
Vangelo del giorno 10/03/2016
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