Mc 1,29-39
Gesù guarì molti che erano afflitti da varie malattie. | |||
Commento su Marco 1, 29-39 "La suocera di Simone era a letto con la febbre e subito gli parlarono di lei. Egli si avvicinò e la fece alzare prendendola per mano; la febbre la lasciò ed ella li serviva". Mc 1, 29-39 Come vivere questa Parola? Tra mille segni eclatanti che potevano essere compiuti, o che compiuti potevano essere ricordati, il vangelo secondo Marco sceglie quello della guarigione di una donna anziana, a letto con la febbre. Una donna amata, tanto che appena Gesù arriva in quella casa gliene parlano. La vita va avanti lo stesso, la tavola è pronta, un ospite può essere invitato anche all'ultimo momento, ma il pensiero per quella donna a letto, anche se non ha niente di eccezionale, prende il cuore delle persone. E loro confidano a Gesù la loro preoccupazione. Credo sia uno dei quadri evangelici più intimi, rapidissimo e intenso come tante pagine di Marco, ma capace in poche battute di restituire il valore della presenza di Gesù. Egli non disdegna nulla, l'indifferenza non lo tocca. La confidenza con lui, la fiducia in lui porta le persone a consegnargli tutto: beni, risorse, capacità ma anche emozioni e sentimenti. E preoccupazioni, dispiaceri, desideri. E tutto diventa una preghiera non convenzionale, spontanea e autentica, basata unicamente sulla fiducia e sull'intimità con lui. La febbre della nonna diventa l'occasione perché sia manifesta la tenerissima prossimità di Gesù: si avvicina a lei, la prende per mano. Un tocco e la donna è nuovamente in piedi, pronta a servire, a restituire il bene ricevuto. Signore, che l'indifferenza non soffochi quei sentimenti che non ci fanno dimenticare gli altri e ci fanno accorgere della difficoltà altrui. Oggi ti confideremo con amore tutte le nostre preoccupazioni, ti affideremo i nostri anziani che si indeboliscono, i giovani che temono il futuro, i piccoli che ci riempiono la vita. |
martedì 12 gennaio 2016
Vangelo del giorno 13/01/2016
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