Mc 5,1-20
Esci, spirito impuro, da quest’uomo. | |||
Commento su Mc 5,1-20 "Ed essi si misero a pregarlo di andarsene dal loro territorio". Mc 5,1-20 Come vivere questa Parola? Ci soffermiamo su questa conclusione di un fatto raccontato dall'evangelista Marco. È avvenuto nella regione dei Geraseni e sembra impregnato di drammaticità pur presentando qualche risvolto comico. Ma come? Un uomo indemoniato, che ne aveva combinati di guai contro se stesso e gli altri, viene liberato da Gesù. Un uomo un "rudere d'uomo" è reintegrato pienamente nella dignità della sua persona e Gesù, autore della liberazione, viene pregato di andarsene? Il nocciolo della questione sta nel fatto che il Signore ha creduto bene di acconsentire anche alle richieste dei demoni. Avevano chiesto di entrare in un branco di porci sul lì sul monte. E i demoni avevano agitato a tal punto questi animali da provocare il loro precipitarsi nel mare. Il fatto è grave perché tocca un tasto importante per l'uomo di allora e di oggi. Possedere tanti porci è grande ricchezza, equivale a una montagna di soldi. Ma il dramma sta qui: che un uomo da quasi morto sia stato ricuperato a vita e dignità, che Gesù sia stato Luce e volontà di salvezza anche tra i Geraseni ha valore relativo rispetto a una ricchezza materiale che per loro è terribile perdita. Ecco, l'idolatria è qui: far consistere il proprio bene e la proprio sicurezza nel possesso avido dei beni materiali; tenere in gran conto roba comodità e soldi più che la stessa persona umana e i suoi valori. Signore, ti prego, dammi chiarezza interiore, fammi libero e lucido nel giudicare le situazioni. Mai io posponga il valore della persona al valore idolatrico di roba e denaro. |
domenica 31 gennaio 2016
Vangelo del giorno 01/02/2016
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