Lc 17,1-6
Se sette volte ritornerà a te dicendo: Sono pentito, tu gli perdonerai. | |||
«Gli apostoli dissero al Signore: "Accresci in noi la fede!". Il Signore rispose: "Se aveste fede come un granello di senape, potreste dire a questo gelso: "Sradicati e vai a piantarti nel mare ed esso vi obbedirebbe"». Lc 17, 5-6 Come vivere questa Parola? Alcuni capitoli prima del testo evangelico odierno di Luca, Gesù rivolge ai suoi discepoli questo rimprovero amabile e più volte ricorrente nel Vangelo: "Gente di poca fede" (Lc 12,28; Mt 6,30; 8,26; 14,31...). E tutti noi, credo, cominciando dallo scrivente, siamo convinti della nostra poca fede. Anche noi, come gli apostoli, abbiamo riposto la nostra fiducia in Dio, ma spesso ciò è stato motivo di fatica, di ostacolo alle nostre vedute troppo ristrette e ci siamo sovente bloccati davanti a una visione più ampia di fede, che andasse oltre le nostre aspettative umane. Anche noi, dunque, ci sentiamo in dovere di fare nostra la preghiera degli apostoli: "Accresci in noi la fede!" (Lc 17,4). La domanda - a dire il vero - è alquanto mal posta, quasi che la fede si possa comperare come una cosa materiale, a chili! Essa, invece, è una qualità, che sfugge ad ogni criterio di quantità. E Gesù aiuta nella sua risposta gli apostoli - e anche noi - a fare una salto di qualità. Se è fede genuina, ne basta un granellino di senape, afferma Gesù. La fiducia in Dio, l'abbandono umile a Lui e al suo Amore non è quantificabile, è una dimensione della vita spirituale che fa riferimento assoluto a Lui solo. Non è in vendita. È un dono di Dio che non dipende dalle nostre qualità e doti personali. Il granello di senape è piccolo, ma l'albero che genera è gigantesco. Anche se la nostra fede è piccola e debole, Dio opera attraverso di essa i miracoli. Poiché la fede è quest'umile e totale abbandono a Lui, nell'Amore, essa è un'apertura attraverso la quale Dio stesso può passare, è un vuoto, una breccia dentro di noi, nel nostro orgoglio e nel nostro ego, dove Egli si può introdurre. Questa poca fede è tuttavia sufficiente per aprirgli uno varco di accesso in noi e allora essa diviene il luogo della sua onnipotenza, che opera sempre meraviglie di Grazia. |
domenica 9 novembre 2014
Vangelo del giorno 10/11/2014
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