Mc 8,27-33
Tu sei il Cristo… Il Figlio dell’uomo deve molto soffrire. | |||
Commento su Marco 8,27-33 Chi è per me il Signore? Non per gli altri, non a partire da quello che dice la gente, non a partire dall'opinionista di turno o dal genio che pensa di avere scoperto il "vero" Gesù. Chi sei per me, Gesù? Non a partire dalla cose che ci hanno insegnato, senza risposte da catechismo, senza risposte giuste o sbagliate. Vuole verità, da noi, il Signore, vuole anche sentirsi mandare a quel paese, se necessario, ma che sia autentico il nostro agire, autentica la nostra fede, anche se sofferta. Ritagliamoci un istante di verità, nella nostra giornata, rimettiamo il Cristo al centro della nostra ricerca, delle nostre attese. Non c'è nulla di peggio, nella fede, del lasciare che la fede si depositi, che le sicurezze ammuffiscano, che lo slancio iniziale dell'incontro si lasci avvolgere dalla polvere e dalle ragnatele della quotidianità. È sempre per strada, il Maestro, sempre avanti, sempre altrove, e ci invita ad uscire dalle nostre (piccole) certezze di cattolici benpensanti, a non imitare Pietro che insegna a Dio come si fa a fare Dio. Se davvero abbiamo messo i nostri piedi nelle orme del Maestro, non spaventiamoci se ci ritroviamo vicini al Golgota, a sperimentare l'assoluto del dono di sé. |
giovedì 16 febbraio 2017
Vangelo del giorno 16/02/2017
martedì 14 febbraio 2017
Vangelo del giorno 14/02/2016
Lc 10,1-9
La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai. | |||
Commento su Luca 10,1-9 Oggi la Chiesa celebra i fratelli Cirillo e Metodio, grandi evangelizzatori dell'Europa dell'est, riconosciuti come patroni d'Europa insieme a Edith Stein e san Benedetto. L'occasione per guardare alle comuni radici cristiane così poco valorizzate dagli europei... Non so se sia stata una grande trovata il fatto di celebrare i due fratelli evangelizzatori il giorno in cui ricordiamo il vescovo di Terni, Valentino! Ma così è e molte volte i santi devono spartirsi la devozione e la fama... Ma diversamente da altri esempi, come la triste invasione di Halloween che sta lentamente ma inesorabilmente scalzando la festa dei Santi, in questo caso Cirillo e Metodio volentieri cedono il palcoscenico al vescovo Valentino, patrono degli innamorati, che tante attenzioni e tenerezze susciterà, oggi, nel mondo. L'amore di coppia ha bisogno di più di un santo protettore, soprattutto in questi tempi! Purtroppo l'amore di coppia è stato allontanato dalla sua radice profonda: cosa c'entra Dio con gli affetti, le emozioni, l'innamoramento? Eppure i cristiani continuano a dire che l'amore che sperimentiamo deriva da Dio, che è Dio che ha inventato l'amore. Allora solo mettendoci alla sua scuola possiamo imparare ad amare, solo tornando alle radici possiamo riscoprire il vero volto dell'Amore che si riverbera nel nostro amore. Chiediamo a san Valentino di vegliare su chi si ama e di insegnarci a conoscere la novità del cristianesimo sull'amore di coppia! |
lunedì 13 febbraio 2017
Vangelo del giorno 13/02/2017
Mc 8,11-13
Perché questa generazione chiede un segno? | |||
Commento su Marco 8,11-13 Di quanti segni abbiamo bisogno per credere? Gesù ha appena sfamato 4000 capifamiglia partendo da una manciata di pani e di pesci. Muti e sordi, ciechi e storpi, lebbrosi e paralitici, contravvenendo all'ordine del Maestro, urlano al mondo di essere stati guariti. Molti di più hanno trovato nelle sue parole lo specchio di una vita diversa, altra, e il volto di un Dio inatteso e tanto desiderato. E altri cantano le sue gesta, non eroiche, non eclatanti. Il sorriso fatto ai bambini, e la pazienza nell'ascoltare il dolore, e la compassione, vera, adulta, virile, che emerge da ogni suo gesto. Di quanti altri segni abbiamo bisogno per credere? Come se Dio fosse una marionetta al nostro servizio. Come se, per esistere, Dio dovesse continuamente esaudire i nostri desideri, a volte seri, molto più spesso futili ed inutili. Di quanti altri segni ho bisogno per credere che Dio è ed è presente nella nostra quotidianità? Prima di iniziare la settimana, allora, proviamo a fare memoria, in questo piccolo momento di preghiera che scalda il nostro cuore, dei tanti segni con cui Dio ci manifesta la sua infinita e inattesa misericordia... |
venerdì 10 febbraio 2017
Vangelo del giorno 10/02/2017
Mc 7,31-37
Fa udire i sordi e fa parlare i muti. | |||
Commento su Marco 7,31-37 Fa bene ogni cosa, il Signore Gesù, allora come oggi. Fa parlare i muti e udire i sordi. Noi, sordi ai richiami di Dio, storditi dalle troppe informazioni che abbiamo, travolti dagli impegni, dalle chiacchiere televisive, dai comizi, dagli opinionisti. E resi muti in un mondo che non sa ascoltare e che ci fa diventare delle fotocopie, che ci obbliga a schierarci da una parte o da un'altra, sempre in conflitto, sempre in affanno. Ci libera le orecchie, il Signore Gesù, ci permette di ascoltare la Parola come mai l'abbiamo ascoltata, senza cantilene, senza insopportabili prediche, senza paroloni incomprensibili. E ci permette di parlare, di dire, di raccontare le grandi opere che egli compie in ciascuno di noi. Incontrarlo ci apre ad una dimensione nuova, conoscerlo ci spalanca la mente e gli orizzonti. Sì: fa bene ogni cosa il Signore, ci cambia prospettiva. Senza clamore, senza sbandierare ai quattro venti la nostra fede, senza fare gli ossessi. Fa bene ogni cosa, il Signore: ci spalanca ad una visione di fede, tutto acquista senso, tutto assume una coloritura diversa. Fa bene ogni cosa, il Signore, ancora oggi, se lo lasciamo fare. |
giovedì 9 febbraio 2017
Vangelo del giorno 09/02/2017
Mc 7,24-30
I cagnolini sotto la tavola mangiano le briciole dei figli. | |||
Commento su Marco 7,24-30 Il racconto della guarigione della figlia della donna pagana è presente anche in Matteo ma qui, in Marco, ci sono meno particolari. Stupisce, però, l'insistenza che fa Marco sulla totale estraneità di questa donna dalla tradizione biblica: l'evento avviene a Tiro, quindi fuori dai confini di Israele, questa donna è siro-fenicia (due popoli storicamente nemici di Israele!) e parla pure in greco! In Israele la purezza e la santità erano inversamente proporzionali alla distanza dal tempio di Gerusalemme: già i galilei erano visti con sospetto, figuriamoci questa donna! Eppure Gesù la incoraggia e accetta la sua fede superstiziosa e superficiale: se il banchetto del Padre è rivolto anzitutto ai figli di Israele, anche i cagnolini possono sfamarsi delle briciole che cadono dalla mensa. Lasciamo a Dio giudicare il cuore delle persone, di coloro che, ancora oggi, consideriamo "lontani" solo perché non hanno fatto la nostra esperienza di fede. Non esistono "stranieri" agli occhi di Dio ma ogni uomo che cerca in sé risposta e consolazione può incrociare misteriosamente lo sguardo del Signore. Lasciamo a Dio il giudizio e siamo disponibili verso ogni uomo che oggi incontreremo! |
mercoledì 8 febbraio 2017
Vangelo del giorno 08/02/2017
Mc 7,14-23
Ciò che esce dall’uomo è quello che rende impuro l’uomo. | |||
Commento su Marco 7,14-23 Gesù contesta l'interpretazione restrittiva della Legge che fanno i farisei. Contesta il fatto di mettere sullo stesso piano le norme che derivano dall'alleanza da tanti piccoli precetti osservati con scrupolo. L'idea dei farisei era che osservando tutte le prescrizioni (!) si era graditi al cospetto di Dio. Gesù, invece, ci ricorda che a Dio siamo graditi sempre, con o senza osservanza delle Leggi e che, eventualmente, le norme servono a farci vivere meglio, non a meritarci Dio che è gratis. Quelle che regolano la purità rituale, ad esempio, vengono ricondotte al loro significato profondo di regole di igiene alimentare, senza far diventare matte le persone. Ma, si sa, fatichiamo ad imparare e se le Leggi dell'Antico Testamento sono finite in soffitta, noi cattolici siamo stati bravi a ricreare tante piccole norme per sentirci la coscienza a posto. L'amore non è anarchico, si assume delle responsabilità, certo, e la fedeltà si manifesta anche nell'osservanza di alcune regole. Ma tutto e sempre nell'orizzonte di una manifestazione d'amore e non nell'illusione di metterci "in regola" davanti a Dio! Dio ci chiede di essere dei figli adulti e responsabilmente liberi, non dei fantocci! |
martedì 7 febbraio 2017
Vangelo del giorno 07/02/2017
Mc 7,1-13
Trascurando il comandamento di Dio, voi osservate la tradizione degli uomini. | |||
Commento su Mc 7,1-13 Ipocriti, cioè mascherati, dice Gesù ai farisei di ieri e di oggi che filtrano il moscerino e ingoiano il cammello. Ed è proprio l'ipocrisia a snervare il Maestro, molto più di altri atteggiamenti. E in particolare, l'ipocrisia delle persone religiose, di coloro che pensano di essere abbastanza a posto con Dio, e che, dall'alto delle loro fragili sicurezze, si mettono a sindacare sulla fede degli altri. Un vangelo che calza a pennello con l'ultimo giorno di carnevale, giorno in cui indossiamo la maschera per giocare ad essere ciò che non siamo. O, peggio, a indossare una maschera diversa da quella che abitualmente indossiamo. È così faticoso essere se stessi! Faticoso mostrarsi agli altri per come siamo, senza paura, senza falsità. Tutti da noi si aspettano delle cose e allora, per essere accolti, spesso ci atteggiamo e ci sforziamo di piacere agli altri, facendo finta di essere buone mogli, buoni mariti, buoni genitori, buoni figli, buoni amici... ma chi siamo, veramente? Davanti a Dio non abbiamo bisogno di fare come i farisei: è inutile atteggiarci, sforzarci di apparire come non siamo. Almeno Dio ci accoglie per come siamo, anzi, è lui che ci svela a noi stessi! |
lunedì 6 febbraio 2017
Vangelo del giorno 06/02/2017
Mc 6,53-56
Quanti lo toccavano venivano salvati. | |||
Commento su Mc 6,53-56 Lo conoscono tutti, ormai, nei pressi del lago. Volano le parole, e mentre viaggiano si ingrossano. Gesù ha cercato di tenere nascosti i prodigi, ha ammonito severamente, rimproverato, intimato. Non è servito a nulla: la folla accorre da ogni luogo. Non c'è molta fede, nella loro corsa. Ma molto dolore e un po' di superstizione: non è un guaritore il profeta di Nazareth? A loro poco importa dei suoi discorsi su Dio e il Regno, ascoltano, purché alla fine qualcuno guarisca. E Gesù accetta, gestisce questa difficile situazione, cerca di far maturare la loro poca fede, cerca di far capire che quei gesti, quei miracoli sono la manifestazione del Regno che avanza, che cresce giorno per giorno. No, non capisce la folla, fatica a star dietro a questo curioso profeta. Poco importa: Gesù rischia, accetta, prova lo stesso. Non cerchiamo Gesù per i suoi prodigi, non pesiamo la nostra fede chiedendo miracoli impossibili. Se davvero abbiamo conosciuto la straordinarietà del suo amore, allora ci basta essere sfiorati dall'ombra del suo mantello. Iniziamo questa settimana ai piedi del Signore: sia lui a guarire nel profondo ognuno di noi... |
venerdì 3 febbraio 2017
Vangelo del giorno 03/02/2017
Mc 6,14-29
Quel Giovanni che io ho fatto decapitare, è risorto. | |||
Commento su Marco 6,14-29 Ci sono dei potenti, ieri e oggi, che pensano di avere la Storia fra le mani, che si illudono di contare, di pesare, di determinare il destino degli uomini. E, purtroppo, a volte accade proprio così: la storia è piena di dittatori, di demagoghi, di violenti che pensano di cambiare il corso degli eventi a partire dalle proprie intuizioni politiche e sociali. Re e vassalli, tutti convinti di passare alla storia. Come Erode Antipa, il figlio incapace di Erode il grande, fratello di Filippo e Archelao. A lui è toccata la Galilea e un titolo che non ha nulla a che vedere con la potenza del padre despota. Roma stessa gli toglierà ogni incarico a causa della sua condotta violenta e finirà i suoi giorni in esilio nelle Gallie. Per un attimo Erode sembra essere attirato dalla cruda predicazione del Battista che non ha paura di condannare la sua condotta morale: Erode ha come amante sua nuora e non pare preoccuparsene! La storia la conosciamo: storia di un re pavido che si fa manipolare da una donna gelosa e dalla paura di perdere la faccia davanti agli ospiti. Piccolo despota che pensa di uccidere il più grande dei profeti e che, invece, viene ricordato dalla storia solo grazie a Giovanni il precursore... |
giovedì 2 febbraio 2017
Medjugorje Messaggio del 02/02/2017
Messaggio del 2 febbraio 2017 a Mirjana
“Cari figli, voi che cercate ogni giorno della vostra vita
di offrirvi a mio Figlio, voi che cercate di vivere con Lui, voi che pregate e
vi sacrificate, voi siete la speranza in questo mondo inquieto, voi siete i
raggi della luce di mio Figlio, il Vangelo vivo, voi siete i miei cari apostoli
dell’amore. Mio Figlio è con voi, Lui è con coloro che pensano a Lui, coloro
che pregano, ma allo stesso modo Lui, con pazienza, aspetta coloro che non lo
conoscono. Perciò voi, apostoli del mio amore, pregate con cuore, mostrate con
le opere l’amore di mio Figlio. Questa è l’unica speranza per voi, questa è
l’unica via verso la vita eterna. Io come Madre sono qui con voi. Le vostre
preghiere rivolte a me sono le più belle rose d’amore per me: non posso non
essere lì dove sento il profumo delle rose. La speranza c’è. Vi ringrazio.”
Vangelo del giorno 02/02/2017
Lc 2,22-40
I miei occhi hanno visto la tua salvezza. | |||
Commento su Lc 2, 22-40 «Il padre e la madre di Gesù si stupivano delle cose che si dicevano di lui. Simeone li benedisse e a Maria, sua madre, disse: «Ecco, egli è qui per la caduta e la risurrezione di molti in Israele e come segno di contraddizione 35- e anche a te una spada trafiggerà l'anima -, affinché siano svelati i pensieri di molti cuori». Lc 2, 22-40 Come vivere questa Parola? Con quanta gioia Maria e Giuseppe si recano al tempio per presentare a Dio il loro Bambino, anche loro, pur conoscendo la straordinarietà di quel bambino, devono imparare a poco a poco ciò che lo riguarda. Alle parole di Simeone non possono che rimanere stupiti. Ogni bambino è una novità, porta in sé una promessa, un progetto che i suoi genitori possono solo conoscere di giorno in giorno. Prendendo il bambino in braccio, Simeone intuisce il dramma del suo popolo, che sarà profondamente lacerato dalla parola viva e tagliente del redentore. Maria ne rappresenta il percorso: deve affidarsi, ma attraverserà dolori e oscurità, lotte e silenzi angosciosi. La storia del Messia sofferente sarà lacerante per tutti, anche per la Madre: non si segue la nuova luce destinata al mondo intero, senza pagare il prezzo, senza essere provocati a scelte rischiose, senza rinascere sempre di nuovo dall'alto e in novità. La festa della presentazione del Signore, portato in braccio dai suoi genitori sia per occasione di preghiera per tanti bambini che nascono e non hanno genitori che accolgano nel abbraccio di una famiglia, tanti bimbi non desiderati che sono segnati del rifiuto e dell'abbandono, ma che hanno un posto nel cuore di Dio e che attraverso loro si sveleranno i pensieri e le azioni di molti cuori. Cosa posso fare io di fronte al dolore di tanti piccoli violentati, vittime di ingiustizie, violenze, dolore, guerra? Signore, tu conosci il nostro cuore, Tu sai anche quello che ognuno porta nella sofferenza e nel dolore, è proprio nella nostra piccolezza che puoi far brillare la tua Luce d'Amore e farci risposta di salvezza uniti a Te per dare vita agli altri. Speriamo in Te, Gesù. |
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