venerdì 2 dicembre 2016

Medjugorje Messaggio del 02/12/2016

Ultimo Messaggio di Medjugorje, 2 dicembre 2016




"Cari figli il mio Cuore materno piange mentre guardo quello che fanno i miei figli. I peccati si moltiplicano, la purezza dell’anima è sempre meno importante. Mio Figlio viene dimenticato e adorato sempre meno ed i miei figli vengono perseguitati. Perciò voi, figli miei, apostoli del mio amore, invocate il nome di mio Figlio con l’anima e con il cuore: Egli avrà per voi parole di luce. Egli si manifesta a voi, spezza con voi il Pane e vi dà parole d’amore, affinché le trasformiate in opere di misericordia e siate così testimoni di verità. Perciò, figli miei, non abbiate paura! Permettete che mio Figlio sia in voi. Egli si servirà di voi per prendersi cura delle anime ferite e convertire quelle perdute. Perciò, figli miei, tornate alla preghiera del Rosario. Pregatelo con sentimenti di bontà, di offerta e di misericordia. Pregate non soltanto a parole, ma con opere di misericordia. Pregate con amore verso tutti gli uomini. Mio Figlio ha sublimato l’amore col sacrificio. Perciò vivete con lui per avere forza e speranza, per avere l’amore che è vita e che conduce alla vita eterna. Per mezzo dell’amore di Dio anch’io sono con voi, e vi guiderò con materno amore. Vi ringrazio! "

Vangelo del giorno 02/12/2016

Mt 9,27-31
Gesù guarisce due ciechi che credono in lui.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: «Figlio di Davide, abbi pietà di noi!».
Entrato in casa, i ciechi gli si avvicinarono e Gesù disse loro: «Credete che io possa fare questo?». Gli risposero: «Sì, o Signore!».
Allora toccò loro gli occhi e disse: «Avvenga per voi secondo la vostra fede». E si aprirono loro gli occhi.
Quindi Gesù li ammonì dicendo: «Badate che nessuno lo sappia!». Ma essi, appena usciti, ne diffusero la notizia in tutta quella regione.

Parola del Signore


Commento su Mt 9, 27-31

«Mentre Gesù si allontanava, due ciechi lo seguirono gridando: "Figlio di Davide, abbi pietà di noi!". Entrato in casa, i ciechi si avvicinarono e Gesù disse loro: "Credete che io possa fare questo?". Gli risposero: "Sì, o Signore!". Allora toccò loro gli occhi e disse: "Avvenga per voi secondo la vostra fede". E si aprirono i loro occhi».

Mt 9, 27-31.

Come vivere questa Parola?

Già il profeta Isaia nella prima lettura odierna aveva predetto: "Liberati dall'oscurità e dalle tenebre, gli occhi dei ciechi vedranno". E Gesù, come si legge nel Vangelo di oggi, si mostra come Colui che opera l'adempimento di questa promessa divina con la guarigione di due ciechi. Egli restituisce loro la vista e li riconsegna alla vita e al mondo creato da Dio per contemplarne le bellezze.

Ma c'è di più. Gesù, prima di compiere il miracolo, opera una cosa ancora più prodigiosa: tramite una domanda che li coinvolge personalmente, crea in loro la fede, che, come ben sappiamo, è un requisito fondamentale perché il Salvatore possa compiere il miracolo: «Credete che io possa fare questo? Gli risposero: "Sì, o Signore!". Allora toccò loro gli occhi e disse: "Avvenga per voi secondo la vostra fede". È la fede, dunque, che apre gli occhi dei ciechi, perché nell'opera compiuta da Gesù non si tratta semplicemente di una guarigione dalla cecità fisica, ma della salvezza che li ha avvolti totalmente.

Quante volte, infatti, il nostro cuore, chiuso dall'orgoglio, dall'egoismo, chiude anche i nostri occhi, sicché vediamo solo i torti ricevuti, i difetti degli altri e mai le loro buone qualità. Siamo ciechi perché il nostro cuore non è convertito e ha bisogno di essere aperto e salvato: "Crea in me, o Dio, un cuore puro" 

In questo tempo di Avvento supplichiamo con insistenza il Signore perché, facendo crescere in noi la fede, apra i nostri occhi e i nostri cuori.

giovedì 1 dicembre 2016

Vangelo del giorno 01/12/2016

Mt 7,21.24-27
Chi fa la volontà del Padre mio, entrerà nel regno dei cieli.

Dal Vangelo secondo Matteo

In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Non chiunque mi dice: “Signore, Signore”, entrerà nel regno dei cieli, ma colui che fa la volontà del Padre mio che è nei cieli.
Perciò chiunque ascolta queste mie parole e le mette in pratica, sarà simile a un uomo saggio, che ha costruito la sua casa sulla roccia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ma essa non cadde, perché era fondata sulla roccia.
Chiunque ascolta queste mie parole e non le mette in pratica, sarà simile a un uomo stolto, che ha costruito la sua casa sulla sabbia. Cadde la pioggia, strariparono i fiumi, soffiarono i venti e si abbatterono su quella casa, ed essa cadde e la sua rovina fu grande».

Parola del Signore


Commento su Mt 7,21.24-27

Su cosa stiamo costruendo la nostra casa interiore? sulla sabbia delle opinioni del mondo o sulla roccia della Parola immutabile di Dio? Spesso, troppo spesso, siamo travolti dalle cose da fare e diamo per assolute una serie di verità che tali non sono. È il mondo a stabilire le nostre priorità, i nostri sogni, i nostri umori. Se avessimo il coraggio infine, di prendere sul serio il vangelo! Di metterlo come fondamenta delle nostre scelte quotidiane! Chiederci, davanti a una scelta, cosa avrebbe fatto Gesù al posto nostro e chiedere allo Spirito di intervenire nel nostro discernimento! Le nostre sono case fragili che costruiscono quartieri fragili che costituiscono grandi città fragili basate sull'opinione, sull'emozione, sulla rabbia, sulla parte oscura che abita in ciascuno di noi! Basta un soffio di vento per ribaltare le nostre opinioni, per cambiare le nostre prospettive. Siamo preda del sentire comune, incapaci, spesso, di avere idee personali. Mettiamoci alla scuola del vangelo, davvero, sul serio. Facciamo in modo che sia la Parola a valutare le nostre scelte a fornire un giudizio credibile e definitivo sul mondo.